ArtVerona 2021 – LAB1

Curato da Giulia FlorisLAB1 è un nuovo capitolo di ArtVerona dedicato alle realtà sperimentali no profit attive in Italia per l’arte contemporanea e alle loro collaborazioni con gli altri settori del sistema. Spazi e collettivi sono accolti in fiera con la volontà di richiamare l’attenzione sul loro ruolo quali centri di sperimentazione e libertà ideativa, dotati di grande flessibilità e adattamento all’interno del contesto artistico italiano. Ciascuno spazio invitato è infatti chiamato a sviluppare un progetto per la fiera in dialogo con un programma di residenza istituzionale attivo in Italia: la scelta di coinvolgere, quali istituzioni partner, le residenze d’artista nasce dai fondamentali concetti di ospitalità ed esplorazione che ne sono alla base, rendendole perfette interpreti delle collaborazioni proposte da LAB1.

Le realtà che parteciperanno a LAB1 sono: Brace Brace, Milano – A Collection, Vicenza; La Portineria, Firenze, Fondazione Zimei, Montesilvano – Pescara; MuchoMas!, Torino – Villa Romana, Firenze; Post DisasterRooftops, Taranto – Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Biella; Senza Bagno, Pescara – Museo Carlo Zauli, Faenza; Spazio Volta, Bergamo – Mattatoio – La Pelanda, Roma; Spazio In Situ – Casa Fabbri – Fondazione Francesco Fabbri, Pieve di Solito.

La Portineria e Fondazione Zimei – stand per la sezione LAB1, ArtVerona 2021 – opere di Alexandra Barth, David Casini, Campostabile, Satoshi Hirose.

Cosa è che fa di uno spazio un luogo? Nell’uso corrente del linguaggio la differenza dei termini è sottile ma determinante; se lo spazio è una delimitazione metrica di un insieme più ampio, senza ancora caratteristiche uniche, il luogo è ciò che si identifica per l’insieme di particolarità che assume – che sono in prevalenza sociali e culturali.

Il corso dell’arte moderna e contemporanea potrebbe venire osservato anche attraverso le trasformazioni fisiche e mentali avvenute nel “dove” dell’arte, essendo queste l’effetto di cambiamenti di paradigma estetico e concettuale.
Concentrandosi sul periodo recente, il ricorso a spazi non convenzionali per l’arte è divenuto negli ultimi decenni una prassi costante, talvolta persino ridondante; come avviene per i processi in espansione, si è presentata la necessità di una riflessione approfondita sui presupposti, i modi e la necessità di tale fenomeno. Infatti l’effettiva relazione degli artisti con un luogo – cioè una relazione che non sia solo superficiale ma approfondita – è un processo che richiede tempo, dedizione, piglio critico.

La Portineria e la Fondazione Zimei sono accomunate dal trovarsi in un luogo “dell’abitare” (abitare in senso ampio,considerando i significati e le implicazioni, anche di natura filosofica, che l’azione comporta): la prima in un palazzo costruito negli anni Settanta a Firenze dall’architetto Oreste Poli e tuttora attivo, nel locale che ha avuto funzione proprio di portineria per oltre un trentennio, la seconda all’interno di una grande villa di Pescara, vicino al mare, costruita con l’obiettivo di portare avanti l’opera dell’imprenditore e uomo di cultura Antonio Zimei.
Entrambi i luoghi coltivano la propria attitudine alla ricerca e alla sperimentazione attraverso progetti specifici con artisti di differenti generazioni, italiani e internazionali.

La partecipazione ad ArtVerona 2021 è un’occasione di confronto progettuale, seguendo l’idea, a suo modo atipica all’interno di una fiera d’arte, di esprimere il carattere dei due luoghi dentro lo spazio neutro di uno stand.
Sia La Portineria che la Fondazione Zimei decidono di coinvolgere alcuni artisti con cui hanno collaborato nel corso del tempo, per punteggiare lo spazio con alcune opere legate proprio alla considerazione dell’abitare.
Insieme a dei materiali di documentazione, questa “messa in luogo” delle opere intende trasmettere la natura essenziale dei due progetti no-profit, e contribuire a una riflessione che si ritiene attuale e importante.